La
linea analitica dell'arte
Pittura
Analitica
Enzo
Cacciola
Giorgio
Griffa
Carmengloria
Morales
inaugurazione
venerdì 8 Maggio ore 18.00
8
Maggio – 30 Giugno 2015
Contrà
Porta S.Croce, 14 Vicenza
si
riceve su appuntamento
Presenterà
la mostra Claudio Cerritelli
Catalogo
in galleria con testo critico di Claudio Cerritelli
COMUNICATO
STAMPA
Dopo
una prima mostra sulla Pittura analitica con la presenza di
cinque artisti, ora Valmore
studio
d'arte propone un secondo appuntamento sul tema presentando altri
tre esponenti, Cacciola, Griffa e Morales, che esprimono la necessità
di un azzeramento del linguaggio artistico per cercare una nuova
modalità espressiva frutto di analisi e autoriflessione. Negli
anni'
70 pur facendo ancora della tela il loro strumento di lavoro,
riflettono sul processo del loro operare e teorizzano le loro
riflessioni, ponendosi così di diritto in quella che il
critico Filiberto Menna definì posizione “analitica
dell'arte”.
Enzo
Cacciola attua un continuo processo di ricerca analitica
prendendo in esame esclusivamente la “superficie”, in cui
prevale la matericità dell'opera ottenuta usando materiali
inediti (cemento, asbesto, acciaio) concepiti normalmente per uso
industriale. Egli analizza in modo sistematico il suo operare
esprimendo una metodologia che intende ricondurre la singole azioni
ai loro principi fondamentali e descrivendo nei dettagli il processo
operativo del suo lavoro.
Giorgio
Griffa rifiuta fin dalla fine degli anni'70 l'uso del telaio e
traccia i suoi segni sulla “tela grezza e libera”. Con un
gesto di concentrazione passiva lascia una traccia in uno spazio
perennemente incompiuto. Egli affida la sua poetica ai mezzi
tradizionali della pittura intesi non come materiale da plasmare ma
per la loro gamma di sedimenti storici, di conoscenza e di peso
culturale; l'esecutore si pone sullo stesso piano dei mezzi che
concorrono a formare il lavoro. La tela non è uno spazio
compiuto e definitivo ma un frammento di uno spazio indefinito e in
espansione e ogni segno è di per sé esemplare e
irripetibile.
Carmengloria
Morales compone sempre un dittico di uguale dimensione.
Interviene su una delle due parti con un gesto di pura pittura
determinato assieme dall'artista e dallo strumento usato (pennello,
matita, spazzola). L'altra parte del dittico rimane sempre vuota
creando una dialettica significante in cui la pittura esamina se
stessa rendendosi credibile. Il suo lavoro simboleggia l'estensione
della crisi attraverso una simmetria asimmetrica, potenzialità
creativa e vuoto, tentando di ricondurre il suo lavoro a legge
strutturale primaria.
Valmore
studio d’arte
s.a.s. - Contrà
Porta S. Croce, 14 - 36100 Vicenza tel: 0444-322557
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