F4
/ un’idea di Fotografia
A
Moment. Master Photographers:
Portraits
by Michael Somoroff
Reazioni
perfettamente naturali
Silvia
Mariotti
Cronache
di un ritratto mancato
Jennifer
rosa
Ecce
Fauni
Flavio
Favero
Villa
Brandolini, Pieve di Soligo (TV)
15
giugno – 24 agosto 2014
Comunicato
Stampa
Dai
ritratti del grande fotografo americano
Michael
Somoroff agli interventi di ricerca di
Silvia
Mariotti, Jennifer rosa e Flavio Favero;
una
serie di esposizioni attorno al tema della
Persona
declinato in chiave contemporanea
Nella
cornice di Villa Brandolini a Pieve di Soligo vanno di scena una
serie di esposizioni del festival F4 / un'idea di Fotografia
promosse dalla Fondazione Francesco Fabbri e dal Comune di Pieve
di Soligo. Queste si muovono attorno al tema della persona
declinato sotto vari punti di vista indagando un uomo
contemporaneo sospeso tra speranze, crisi, apparenze e inquietudini.
Ad aprire il percorso espositivo è la mostra A Moment.
Master Photographers: Portraits dell'americano Michael
Somoroff, in anteprima per l'Italia, che presenta i ritratti dei
più importanti fotografi del ventesimo secolo. L'autore nella
sua lunga carriera ha lavorato per alcune tra le principali riviste a
New York e in Europa, come Vogue e Life, affinando
anche una grande tecnica nel ritratto. La mostra, curata da Diana
Edkins, presenta un corpus di oltre trenta immagini scattate
da Somoroff quando, ancora trentenne, ritrasse i suoi idoli, mentori
e maestri dandone una lettura di carattere introspettivo e
psicologico tramite intense immagini in bianco e nero. Protagonisti
delle sue foto sono alcuni dei più grandi autori del
Novecento, tra cui Brassaï, Robert Doisneau, Ralph Gibson, André
Kertész, Jacques- Henri Lartigue, Arnold Newman e Helmut
Newton. Entrando in contatto con loro coglie l'essenza più
autentica di questi personaggi che ci testimoniano un periodo
inimitabile della storia della fotografia, il culmine dell'esperienza
analogica. La mostra è realizzata in collaborazione con Admira
e Feroz gallery, Bonn; catalogo Damiani Editore. A seguire la serie
Ecce Fauni di Flavio Favero che indaga l'uomo e le sue
apparenze mettendo al centro della rappresentazione il corpo umano.
Questo ci appare nudo, a uno stadio primigenio, contraddistinto da
maschere con fattezze animali che coprono i volti dei personaggi.
L’autore riflette su come l’uomo sia l’unico essere
vivente che tende a celare la propria essenza, sfociando in una
società dell’apparenza dalle scale valoriali mutevoli.
Paradossalmente gli uomini e donne soggetti dei ritratti proprio
tramite le sembianze animali si riappropriano del loro essere.
Immagini in bianco e nero in cui a insediarsi nelle fattezze formali
dei corpi appaiono teatralmente dei volti in un gufo, un cinghiale,
un lupo e un cervo. L’autore non vuole certo richiamare ad una
dimensione di regressione sociale, allo “stato di natura”
hobbesiano dell’ homo hominis lupus; pone semmai
l’attenzione sulla necessità di ritrovare una dimensione
serena dell’essere persona che non necessiti di artificio e
mistificazione. La fotografia emergente trova spazio con la mostra
personale di Silvia Mariotti Reazioni perfettamente
naturali si compone di immagini paradossali che metaforicamente
sanno raccontare la condizione di un uomo odierno in bilico tra
fallimenti, paure e inquietudini.
I
lavori della serie Attempts svelano finte azioni immortalate
attraverso uno stile che sembra documentare una realtà comune.
Pur non sapendo esattamente cosa stia avvenendo riusciamo a percepire
in questi lavori un senso di fallimento restituito da ripetuti gesti
interrotti. Luoghi di resistenza prende spunto dai romanzi
dello scrittore Don De Lillo, in cui emergono in maniera sottile e al
tempo stesso dura la disintegrazione e la paranoia della società
americana moderna. Sono ritratti disorientanti, come in un teatro
dell’assurdo, capaci talvolta di suscitare il sorriso
nonostante il senso tragico del dramma che stanno vivendo i
personaggi. A dialogare con le immagini è l'intervento site
specific dell'artista Claudio Corfone, attraverso
un'installazione che genera una traccia sonora creando dinamiche
percettive nel fruitore. Infine i lavori di carattere intermediale
del collettivo Jennifer rosa spaziano dalla danza
contemporanea alla performing art, dalla fotografia alla
videoarte. In mostra presenteranno The follower, una serie di
scatti in cui il soggetto ritratto asseconda o subisce l'obiettivo
con il suo corpo, rendendo impossibile una descrizione lineare.
Accanto a queste l'intervento video Gemelli che mette in posa
fianco a fianco i soggetti creando una situazione sospesa e
innaturale, facendo vivere un'esperienza emotiva intensa ai gemelli
coinvolti. In occasione del Festival F4 / un’idea di Fotografia
viene presentata in anteprima assoluta durante il vernissage la
performance Here you are. Nel buio totale della scena si
muoveranno dei performer, eseguendo una propria partitura fisica: più
volte a sorpresa interverrà la luce, flash di pochi istanti
che li strapperanno dall’azione che il pubblico vorrebbe vedere
per costringerli a una consegna immediata: essere ritratti di fronte
alla fotocamera senza possibilità di scelta. Un percorso
articolato che per raccontare l'uomo odierno adotta vari registri
espressivi: dalla grande ritrattistica in bianco e nero alle immagini
in bilico tra realtà e finzione fino agli esiti intermediali
tra fotografia e video per rendere un'immagine contemporanea della
fotografia nella sua pluralità di visioni espressive.
Evento
promosso da Fondazione Francesco Fabbri e Comune di Pieve di
Soligo.Con il patrocinio di FIAF, Landscape Stories, TRA e
Enzimi.Rassegna inserita in RetEventi
Cultura Veneto 2014 realizzata da Provincia di Treviso e Regione del
Veneto. In collaborazione con Admira, Milano e Feroz Gallery, Bonn.
Orari
di apertura: orari: venerdì 16.00-20.00; sabato e domenica
10.30-12.30 e 16.00-20.00(la mostra rimarrà chiusa dal 27 al
29 giugno)
Ingresso:
Intero euro 5,00. Ridotto euro 3,00 dai 12 ai 25 anni; over
65;studentiuniversitari; aderenti FIAF; gruppi dialmeno 15 persone.
Gratuito minori di 12;portatori di handicap con
accompagnatore;giornalisti con tesserino.
Info
mostra e prenotazioni:
f4fotografia@fondazionefrancescofabbri.it
- www.fondazionefrancescofabbri.it
mobile:
334 9677948
Note
biografiche autori
Michael
Somoroff è stato definito un enfant prodige della
fotografia. Studia arte e fotografia alla New School for Social
Research e lavora come assistente del padre nel suo studio, sul set e
in camera oscura. Nel 1978, all’età di ventuno anni,
apre il proprio studio fotografico e comincia a lavorare per alcune
tra le principali riviste a New York e in Europa, come Vogue,
Harpers Bazaar, Stern e Life. Nell’ottobre del 1979,
sotto la supervisione personale di Cornell Capa, si tiene la sua
prima mostra all’International Center for Photography di New
York, che dà avvio alla sua strepitosa carriera. Nel 1980
Somoroff si trasferisce in Europa, lavora a Londra, Parigi, Milano ed
Amburgo e diventa presto un fotografo affermato. Continua a
sviluppare la propria ricerca personale, viaggiando in tutta Europa e
nel Nord Africa, dove intesse una rete di amicizie che sono alla base
del suo lavoro artistico. Tra i suoi mentori ricordiamo Brassaï,
Andreas Feininger, Louis Faurer e Andre Kertész. Dopo il
ritorno a New York alla fine degli anni ’80, si dedica
intensamente alla sua ricerca visiva. La dedizione alle riforme
sociali attraverso la promozione dell’arte è l’elemento
fondante della sua attività ed è uno dei motivi per cui
Somoroff tiene regolarmente conferenze e collabora con numerose
istituzioni culturali. Michael Somoroff è presente in molte
importanti collezioni internazionali, tra cui quella del Museum of
Modern Art a New York, del Museum of Fine Arts a Houston in Texas,
dello Smithsonian Institution a Washington D.C. e del Museo Correr di
Venezia. I suoi lavori sono stati esposti al Los Angeles County
Museum of Art, presso il Museum of Modern Art di San Francisco e al
Museum of Contemporary Art di Chicago. Nel 2006 Somoroff ha
realizzato una scultura di grandi dimensioni, “Illumination I”,
per la Rothko Chapel a Houston. Per la Biennale di Venezia del 2011,
la sua mostra “Absence of Subject”- omaggio al
leggendario fotografo August Sander- è stata ospitata in
Piazza San Marco e dal 2012 continua ad essere esposta in molte delle
principali città europee.
Silvia
Mariotti (Fano, 1980), dopo la laurea si trasferisce a Milano,
dove attualmente vive e lavora. Nel marzo 2005 consegue il diploma
accademico di pittura, indirizzo sperimentale di linguaggi
multimediali presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
Nell’anno 2006-07 frequenta il secondo anno di specializzazione
nella facoltà di belle arti “Alonso Cano” di
Granada, consegue il diploma specialistico nel Marzo 2008. Nello
stesso anno è finalista alla quinta edizione del Premio
Celeste nella sezione studenti. Nel 2012 ha frequentato il corso
avanzato di Tecnica Fotografica presso la Fondazione FORMA di Milano
e nel 2013 il workshop Investigazioni Private tenuto da Francesco
Jodice promosso da Fondazione Fabbri. Nello stesso anno vince il
primo premio della decima edizione del Premio Celeste per la sezione
fotografia e arriva finalista nella seconda edizione del Premio
Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee nella sezione Arte
emergente; nel 2014 è tra i finalisti del Premio Combat.
Espone in diverse gallerie e spazi pubblici in Italia, tra cui la
recente mostra personale Attempts al Museo d’arte
Contemporanea di Lissone. Vive e lavora a Milano.
Jennifer
rosa è un collettivo attivo a Vicenza dal 2005. Si
costituisce all’inizio come nucleo di performer e autori
provenienti essenzialmente dalla danza contemporanea – Chiara
Bortoli, Francesca Raineri, Francesca Contrino, Vasco Manea; in
seguito la ricerca si orienta verso la performing art e le arti
visive attraverso la collaborazione e gli apporti di Fiorenzo Zancan,
videoartista, e di Andrea Rosset, fotografo. Dal 2011 il collettivo
ha un suo studio a Vicenza, il VOLL. Il corpo, la figura umana, la
presenza, il tempo dell’esserci e dell’accadere sono i
temi principali di un’esplorazione che attraversa la
performance, il video, la videoinstallazione, la fotografia. Il
lavoro è stato presentato in festival, eventi ed esposizioni
in Italia, Francia e Germania, tra i quali: Boston-Como, Como 2013,
Emerson Gallery, Berlino 2012, O’, Milano 2011, Kunsthaus
Tacheles, Berlino 2011, Festival Teatri di Vetro, Roma 2011,
Abnormals Gallery, Berlino 2010, Biennale danza – Marathon of
the unexpected, Venezia 2010, Festival Il coreografo elettronico,
Napoli 2010, Domaine de Tizé, Rennes 2009, Reiss Arti
Performative, Torino 2009, Centre Point Ephémère,
Parigi 2008, Fucina.off ’08 Simposio sulle arti emergenti,
Spoleto 2008, SPAC Spazio Pubblico Arte Contemporanea, Buttrio 2007,
Museo Casa Bianca, Malo 2007, Jarach Gallery, Venezia 2007, Festival
Lavori in pelle, Alfonsine 2006, Opera Estate Festival / Bassano del
Grappa 2006
Flavio
Favero (Fontanelle, 1963). Entra subito dopo gli studi nel mondo
della fotografia industriale e pubblicitaria, dove tutt'ora opera
nell'ambito di quella d’arredamento e di architettura.
Parallelamente continua la sua ricerca personale autoriale rivolta ad
analizzare il territorio e le metropoli, ma anche situazioni ed
eventi che caratterizzano il comportamento umano, cercando di andare
oltre i "tecnicismi" formali attraverso nuove
sperimentazioni. Tra le esposizioni recenti personali alla Fondazione
Cima, Conegliano e Fantadia Festival internazionale della
Multivisione, Asolo. Vive a lavora a Oderzo (TV).
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