Crescere si puo_

Francesco Daveri a Un Libro in rete

Apuntozeta  
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UN LIBRO IN RETE


CRESCERE SI PUO’

Società Editrice il Mulino – lavoce.info


FRANCESCO

DAVERI

autore del libro


ROBERTO

GRANDINETTI

Università di Padova


DAVIDE

ZORZI

imprenditore

introduce e coordina

ANDREA POZZAN

Deca & Associati



martedì 27 novembre 2012 ore 20.30


PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 – Valdagno (VI)



per informazioni: info@guanxinet.it - www.guanxinet.it tel. 0445 406758

in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877




Quando l’economia va male si prevede il peggio. Ma il futuro non è sempre uguale al passato;

e anche un paese vecchio e ricco come l’Italia può riprendere a crescere.

L'Italia non cresce perché è un Paese Verde cioè Vecchio, Ricco e Densamente popolato.

In un Paese vecchio - e l' Italia lo è: un quinto degli italiani ha più di 64 anni - si formano maggioranze

ostili all' innovazione. In un Paese che oggi è due volte più ricco di mezzo secolo fa diminuisce la

voglia d' inventarsi o cercarsi un lavoro dove c'è, mentre cresce l'aspirazione a trovarselo sotto casa.

Un Paese con 206 abitanti per chilometro quadrato aprire un negozio e realizzare un'infrastruttura è

terribilmente complicato e costoso. E infatti oggi anche i distretti, per replicare il successo di ieri,

spesso spostano all' estero in tutto o in parte le loro attività.

L'Italia non è sempre stata un Paese Verde; ma oggi lo è e quindi fatica a crescere. Anche un Paese

Verde potrebbe crescere, però. E potrebbe farlo nel mezzo della crisi dell' euro. A un paese vecchio,

ricco e densamente popolato, infatti, non servono fiumi di denaro pubblico per crescere. La spesa

pubblica è già più di metà del Pil e serve più a conservare l' esistente che a innovare e crescere.

Per tornare a crescere, all' economia italiana servono le idee, non le grandi opere pubbliche. È la

crescita soft che ci può salvare, non la crescita hard. Hard è la via dell' investimento in autostrade,

edilizia e grandi opere. Insomma, la via cinese. Andava bene all'Italia del dopoguerra; oggi non

funziona. È all'ombra delle grandi opere e delle variazioni ai piani regolatori controfirmate da

amministratori locali compiacenti che si creano ricchezze dal nulla o meglio dalla prossimità al

potere: è con la crescita hard che la malavita organizzata prospera più facilmente. È la crescita soft la

nostra speranza. Un Paese ricco come l'Italia ha il diritto e l' opportunità di mirare ad uno sviluppo

basato sulla produzione e lo sfruttamento delle idee. Studenti, diplomati e laureati che imparano dai

loro docenti a sperimentare e a concepire il nuovo e non solo a studiare i libri dal paragrafo 1 al

paragrafo 5 sono la base per la nascita delle idee e dell' innovazione sociale. Rappresentano la

speranza dello sviluppo di un' imprenditorialità non basata sull'appartenenza familiare oltre che una

sfida per la finanza e per le banche che va ben al di là delle preoccupazioni per i criteri di Basilea 3. È

difficile che un Paese vecchio, ricco e densamente popolato tiri fuori e apprezzi le nuove idee. Ma un

Bel Paese Verde che impari ad apprezzare e a remunerare il nuovo può cavarsela anche in un

momento in cui i soldi pubblici sono finiti

Francesco Daveri insegna Scenari economici all’Università di Parma e nel programma MBA della SDA

Bocconi; ha collaborato con la Banca mondiale, il Ministero dell’economia e la Commissione europea;

scrive sul «Corriere della Sera» ed è membro del comitato di redazione del periodico online di

informazione economica e politica la voce.info (www.lavoce.info); ha pubblicato «Stranieri in casa

nostra» (UBE, 2010), «Centomila punture di spillo» con C. De Benedetti e F. Rampini (Mondadori,

2008) e «Innovazione cercasi» (Laterza, 2006). Parteciperanno all’incontro: Roberto Grandinetti,

professore ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università di Padova, vicedirettore della

Scuola Galileiana di Studi Superiori dell’Università di Padova e membro del Comitato Tecnico

Scientifico della Fondazione CUOA; Davide Zorzi, imprenditore, CEO presso “Panificio Zorzi” e

consigliere del Gruppo Giovani di Confindustria Verona. Coordinerà la serata Andrea Pozzan,

professionista nel campo della valutazione e nella selezione di alti profili per le aziende, Partner &

Consultant presso Deca & Associati srl di Vicenza


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