Alla mia sinistra

Federico Rampini a Un libro in rete

Apuntozeta  
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UN LIBRO IN RETE



Alla mia Sinistra

Lettera aperta a tutti quelli che vogliono sognare

insieme a me


Mondadori Editore – Strade Blu


FEDERICO

RAMPINI

autore del libro

in dialogo con

NICOLETTA

MARTELLETTO

Il Giornale di Vicenza”


martedì 13 marzo 2012 ore 20.45




PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 – Valdagno (VI)

per informazioni: info@guanxinet.it - www.guanxinet.it tel. 0445 406758

in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877



"Avevo il dovere di scrivere questo libro. Perché ho due figli ventenni che affrontano, come tutti i loro coetanei, il mercato del lavoro più difficile dai tempi della Grande Depressione. Perché devo rispondere delle mie responsabilità: appartengo a una certa generazione della sinistra occidentale che ha creduto di poter migliorare la società usando il mercato e la globalizzazione. Oggi so che la sinistra ha commesso errori fatali, di cui sono stato partecipe. Il mercato e la globalizzazione sono stati al centro di un grande disegno egemonico, nato nel cuore della destra americana e dei grandi centri del potere capitalistico, che hanno smantellato senza pietà diritti e tutele dei lavoratori, rendendoci tutti più isolati e più deboli. Ho voluto sfogliare il mio album di famiglia, la storia che ho vissuto con un pezzo della sinistra italiana, europea, americana degli anni Settanta ad oggi, con cui ho condiviso utopie, lotte, abbagli, sbandate e illusioni, per capire le ragioni delle nostre sconfitte, quindi aprire una pagina nuova. Dalla deformazione dell'idea socialista in Cina alle enormi aspettative suscitate, e poi tradite, da Barak Obama negli Stati Uniti, fino all'impasse dell'integrazione europea: è urgente dare un senso al periodo storico che stiamo attraversando. Non usciremo dalla Grande Contrazione, questo terremoto finanziario, economico e sociale che ci ha investito, se non ricostruiamo nelle nostre società elementi di eguaglianza e di giustizia. Plutocrazia, tecnocrazia, populismo, autoritarismo sono i mali che minacciano le nostre democrazie. L'Italia è un piccolo laboratorio mostruoso di queste patologie. Avendo vissuto un'esperienza pluridecennale da nomade della globalizzazione - in Europa, in America, in Asia - ho il dovere di dire ciò che è accaduto all'immagine del nostro paese nel mondo. Devo raccontare dal mio osservatorio attuale nell'”Estremo Occidente” quali sono i costi dell'era Berlusconi, e anche le radici profonde del berlusconismo, che gli sopravvivranno, i vizi di un'Italia "volgare e gaudente" con cui dovremo fare i conti anche dopo. Che cosa farà questa Italia "da grande"? C'è ancora speranza? Esiste una vocazione forte per il nostro paese, in un mondo sconvolto da trasformazioni secolari? Alla sinistra indico le possibili vie d'uscita attingendo alle mie esperienze nelle nazioni emergenti, dall'Asia al Brasile: perché non possiamo farci risucchiare in una sindrome del declino tutta interna all'Occidente. La Storia siamo noi, possiamo influire sul corso degli eventi. Riusciremo a farlo solo se troviamo una narrazione comune che tenga insieme i bisogni e le aspirazioni non di una sola categoria o di una nazione, ma dell'umanità intera”


Federico Rampini


Federico Rampini, corrispondente de “La Repubblica” a New York, ha esordito come giornalista nel 1977 nella stampa del Partito Comunista Italiano. Già vicedirettore de “Il Sole 24 Ore” e capo della redazione milanese de “La Repubblica”, editorialista, inviato e corrispondente a Parigi, Bruxelles, San Francisco e Pechino, ha insegnato nelle università di Berkeley e Shanghai. E’ autore di numerosi saggi gli ultimi dei quali sono: “La speranza indiana” (2007), “Slow economy” (2009), “Centomila punture di spillo” (con Carlo De Benedetti e Francesco Daveri, 2008). Ha vinto il premio Luigi Barzini e il Premio Saint Vincent di giornalismo.


Condurrà l’incontro Nicoletta Martelletto, giornalista responsabile delle pagine culturali de “Il Giornale di Vicenza”.

Evento del

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