PERCHE_AMIAMO SCRIVERE

Duccio Demetrio a Un Libro in rete

Apuntozeta  
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UN LIBRO IN RETE

Perché amiamo scrivere

Filosofia e miti di una passione

Raffaello Cortina Editore




Duccio

Demetrio

autore del libro





in dialogo con

Andrea

Pozzan

guanxinet


venerdì 9 marzo 2012 ore 20.30

PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 – Valdagno (VI)


per informazioni: info@guanxinet.it - www.guanxinet.it tel. 0445 406758

in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877

Riscoprire i miti antichi che la scrittura risveglia, oltre alle ragioni profonde - e poco indagate - per cui amiamo scrivere, costituisce il filo conduttore del libro di Duccio Demetrio.

Si scrive spesso, e controvoglia, per necessità e per dovere. A volte lo si fa invece per puro piacere, per l'impulso di addentrarsi nella felicità o nel male di vivere, per fissare ricordi o perché si scopre che scrivere di sé allevia il dolore, rinsalda l'amicizia e dà forza. Scrivere è lasciare traccia, è abbandonarsi alla grazia della sensibilità poetica.

Perché amiamo scrivere” offre ai lettori molte idee per comprendere i motivi che ci spingono ad amare la scrittura, a cercarla ben oltre le consuete esigenze, cioè quando ce ne avvaliamo per puro appagamento interiore, per ragioni del tutto personali e tale desiderio ci appaia suggerito da una necessità inconscia, più che da un tornaconto. Scrivere non è soltanto un dovere, connesso allo studio o al lavoro, è anche una passione disinteressata ed estranea ad ogni ambizione letteraria. Delinea la nostra storia all’insegna di una consapevolezza di vivere tutta particolare, è una diversa modalità di intrattenere rapporti: quando la voce viene meno o le sue parole siano inadeguate, malferme, troppe o troppo poche. La scrittura sa sfuggire alle leggi dell’utilità immediata, degli obblighi e dei rituali sociali più superficiali. Ci appartiene intimamente. La scrittura è una pulsione, dobbiamo assecondarla. Ci dona sensazioni di libertà creativa, riuscendo a turbare i momenti di quiete, mutandoli in un raccoglimento pensoso. Ci consiglia di rallentare il passo, ci spinge senza complimenti a guardare in noi stessi. Mentre scriviamo e dopo, quando le parole si asciugano. Ci spinge a cercare il silenzio, a sfidare il frastuono

L'autore passa in rassegna i diversi aspetti della passione per la scrittura, anche quando essa si riveli una mania. O quando si impugni una penna o si batta su una tastiera senza altra ambizione che non sia l'incontro con le parti in ombra e ignote di noi stessi. Quando la scrittura si tramuti in un'eccitante necessità vitale, in una ritrovata voglia di raccontarsi.

Il percorso proposto dall’Autore, però, non riguarda il perché si scriva, ma perché amiamo scrivere. Il titolo già denota l’intento celebrativo e riparatorio, ma mai didascalico, dell’indagine. Il libro è un atto di gratitudine, ma anche d’amore appunto, e come tale non nasconde le ombre di un sentimento tanto profondo. Ancora, si mette in evidenza come la Scrittura ci offra la possibilità di esprimere ed esprimerci, ma per tale via è essa stessa che si mostra, come soggetto autonomo e terzo. E come amante benevola, se non lesina sofferenze e tormenti, sempre in ultimo soccorre e sostiene.

Duccio Demetrio insegna Filosofia dell'educazione all'Università degli Studi di Milano-Bicocca; ed è anche fondatore e direttore scientifico della Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari. Tra le sue ultime pubblicazioni: “La religiosità degli increduli. Per incontrare i «gentili».” (2011), “l'interiorità maschile. Le solitudini degli uomini” (2010), “Ascetismo metropolitano. L'inquieta religiosità dei non credenti” (2009), “L'educazione non è finita. Idee per difenderla” (2009), “La scrittura clinica. Consulenza autobiografica e fragilità esistenziali” (2008) “La vita schiva. Il sentimento e le virtù della timidezza” (2007). Coordinerà la serata Andrea Pozzan, del network guanxinet, professionista nel campo delle risorse umane, nonché “filosofo non praticante”.


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