ArtVerona

stand Galleria Valmore

Apuntozeta  
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ART VERONA

Fiera d' Arte Moderna e Contemporanea

14-18 ottobre 2010



ArtVerona quartiere fieristico ingresso fiera Viale del Lavoro, Porta Cangrande


giovedì 14 ottobre: dalle ore 16 alle 20
venerdì 15, sabato 16, domenica 17 ottobre: dalle ore 10.30 alle 19
lunedì 18 ottobre: dalle ore 10.30 alle 15





Valmore studio d'arte
padiglione 6 stand F8




Sarà possibile visitare l'opera di Davide Boriani Ambiente Stroboscopico n.5 1967/2008 progettato per Valmore studio d'arte variante dei precedenti ambienti stroboscopici diversi per dimensioni e struttura che si trovano presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e il Museo del Novecento di Milano (di prossima apertura)

Opere dell'arte programmata e cinetica, da B.Munari ai gruppi storici europei:
GRAV di Parigi (H.Garcia Rossi, J.Le Parc, F.Morellet, J.Stein),
Gruppo N di Padova (A.Biasi, E.Chiggio, T.Costa, E.Landi, M.Massironi),
Gruppo T di Milano(G.Anceschi, D.Boriani, G.Devecchi, G.Varisco),
Sperimentale P di Roma (L.Drei e F.Guerrieri)


e ancora E.Agostini, G.Alviani, E.Bonamini, B.Bonetti, A.D'Agostino, P.Scirpa, V.Vasarely, L.Wilding e opere del Movimento Madì Internazionale (C.Arden Quin, Bolivar, R.F.Frangi, G.Pinna, P.Zangara)



AUTORE: Davide Boriani

TITOLO: Ambiente stroboscopico n.5

DATA: 1967 / 2008

TECNICA: pannelli, specchi, proiettori, motori, sensori

MISURE: 365 x 365 x h.250 cm



L'Ambiente stroboscopico n.5, variante dei precedenti ambienti stroboscopici comunque diversi per dimensioni e struttura, è stato progettato dall'artista per Valmore studio d'arte. Ambiente a pianta quadrata delimitato da pannelli rivestiti sul lato interno da specchi. All'interno altri quattro pannelli, rivestiti da specchi su entrambe le facce, delimitano uno spazio centrale a pianta quadrata, di cui anche il pavimento e il soffitto sono rivestiti da specchi. La parte perimetrale del pavimento dell'ambiente è invece formata da pedane a bande alternate di colore rosso e verde complementari. Al passaggio del fruitore si accendono i quattro proiettori stroboscopici a luce rossa e verde alternata, con frequenza variabile. Quando il fruitore tocca uno dei quattro pannelli centrali questi cominciano a ruotare e continuano fino a raggiungere una delle sedici strutturazioni (posizioni reciproche programmate) che corrispondono ad altrettante diverse configurazioni dello spazio virtuale. II fruitore viene a trovarsi al centro di uno spazio di dimensioni incommensurabili e di forma variabile, denotato solo dalla sua figura riflessa all'infinito in molteplici direzioni e i cui movimenti gli appariranno decomposti in una serie di immagini fisse (effetto stroboscopico) di frequenza sempre più rapida. Il contatto fisico con il suolo (percezione tattile plantare) è contraddetto dalla sensazione di movimento e di vibrazione apparente del pavimento, per effetto dell'illuminazione a lampi rosso e verdi su zone di colore verde e rosso. Rispetto ai precedenti ambienti l'effetto di "spaesamento percettivo" è qui intensificato dal maggior grado di instabilità, molteplicità e variabilità della configurazione spaziale (reale e virtuale) dell'ambiente, determinando nel fruitore una condizione di sovraeccitazione psicosensoriale. Le prime esperienze di questo tipo risalgono al 1966 e 1967 e si concretizzano nell'Ambiente stroboscpico n.1, progettato e realizzato per la mostra “Kunst-Licht-Kunst” al VanAbbemuseum di Eindhoven nel 1966, e nell'Ambiente stroboscpico n.2, realizzato ed esposto per la prima volta nella mostra “La Luce” presso la galleria L'Obelisco di Roma nel 1967 e nella mostra “Lo spazio dell'immagine” a Foligno nel 1967. L'Ambiente stroboscopico n.3 esposto per la prima volta nel 1967 alla V Biennale di Parigi, dal 1968 viene esposto in permanenza negli anni successivi alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, diretta allora da Palma Bucarelli. Nel 2006 è stata realizzata una variante per la mostra “Op Art” del 2007 presso la Schirn Kunsthalle di Francoforte. Questo ambiente viene denominato Ambiente stroboscopico n. 4 ed è stato successivamente esposto alla mostra “Bit International” allo ZKM di Karlsruhe nel 2008. Dal novembre 2010 verrà esposto in permanenza al Museo del Novecento di Milano. La variante per Valmore studio d'arte (2008) è nominata “Ambiente stroboscopico n.5” e sarà visitabile dal 14 al 18 ottobre 2010 presso la manifestazione ArtVerona, padiglione 6 stand F8.






Valmore studio d’arte s.a.s. Contrà Porta S. Croce, 14 - 36100 Vicenza

tel e fax: 0444-322557 e-mail: arte@valmore.it - www.valmore.it


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