Letture 2011

La società dello spettacolo

 
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La società dello spettacolo

Commentari sulla società dello spettacolo


di Guy Debord

INTRODUZIONE DI

Carlo Freccero e Daniela Strumia

TRADUZIONE DI

Paolo Salvadori e Fabio Vasarri



Baldini Castoldi Dalai Editori






La società dello spettacolo: un libro di culto che non ha mai smesso di essere tale, apparso troppo in anticipo sui tempi per essere capito sino in fondo, più citato e saccheggiato che letto veramente. Scritto nel 1967, agli albori dell’era televisiva, ha intuito con lucidità agghiacciante che il mondo reale si sarebbe trasformato in immagini, che lo spettacolo sarebbe diventato “la principale produzione della società attuale”. Comunismo e capitalismo, per Debord, erano solo due forme diverse di regime politico, uno basato sullo “spettacolare concentrato”, proprio delle società totalitarie, e l’altro sullo “spettacolare diffuso” del consumismo. Ma anche questa bipolarità è stata sorpassata, come ha riconosciuto Debord nei Commentari alla società dello spettacolo, scritti nel 1988: siamo entrati nell’epoca dello “spettacolare integrato”: è la fine della storia, “il crimine perfetto”, scrivono Carlo Freccero e Daniela Strumia nella prefazione, che “ha soppresso la realtà”.


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