letture 2010

Incipitaria

 
Index del.icio.us

L’epica di queste pagine è tutta ordinata per simboli e per metafore. Infatti, diviene quasi inevitabile esprimersi in modo figurato — e per traslazioni e per allegorie — se si vuole, con la fervida determinazione del poeta, potere parlare prima che il linguaggio usato increspi la cristallinità delle acque, come farebbe la prora della nave che volesse procedere davanti all’onda che essa stessa suscita al passaggio. Ci dà notizia, infatti, il poeta, della sua incontaminazione espressiva capolinando da un oblò aperto quasi per caso inopinato nella fiancata del suo naviglio: Se mi salvo nei nomi / è perché non ho nulla nelle cose. // Né le cose hanno me.
[…]
A chi scrive, è capitato di chiedere all’autore il significato del ricorso al carattere corsivo, usato per contrassegnare alcuni testi collocati in posizioni strategiche ovvero caricati di significati determinanti. Fra le altre informazioni, Paolo Donini ha ritenuto opportuno specificare che c’è un salto di registro […], nei corsivi parla la medesima voce ma su un piano aperto e corale, con un controcanto che viene dall’essere là fuori nella lingua che impera, come in un campo di prigionia dove tutto sembra dimenticato e anche il lirismo personale della perdita sembra tacere. Quella medesima voce è pur sempre la voce dell’autore che, all’interno del libro, si sposta nei differenti piani di ricerca e di documentazione, fino a darci conto delle tracce e delle orme del dicibile, in omaggio alle quali piace, a chi scrive questa nota, ricordare in forma esemplare il discorso di Paolo Donini con questi versi di congedo: La purezza di una sillaba antelucana, / splende nella lingua d’ombra, custode / al valore dei labbri, ha sgranato / questa parola che permane anzi sé; il segreto di questo anticipo / dato alla frescura e alla quiete d’un silenzio preposto / è il vasto eloquio compreso in pace, / la lettera infinitamente iniziale o grande vocale, antevocale: / l’incipitaria.

Sandro Gros-Pietro



Paolo Donini, nato nel 1962, vive a Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena.
Svolge attività di operatore culturale e curatore di mostre d’arte.



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